
Lotta alla mosca olearia: il caolino, cos’è
Corroboranti: negli ultimi anni sono spuntati come funghi, nati due tipi di necessità diverse: da un lato il bisogno di avere una rosa prodotti adatti all’agricoltura biologica e ad un impatto meno “chimico” sulle colture, dall’altro quello di aggirare per hobbisti e non l’adempimento del tesserino per i fitosanitari.
Quale che siano le origini, oggi compreso nell’universo di corroboranti c’è una giungla di prodotti, nella quale è complesso districarsi.
Noi vi parleremo delle nostre esperienze, come sempre.
Cercando con la funzione apposita nel nostro sito la parola chiave caolino, troverete molti post. Il caolino è entrato nella nostra routine di trattamenti da almeno 5 anni, dopo un podi studio di avvicinamento e prove tecniche.
Utilizziamo solo caolino Agribioclay, perché è l’unico che abbiamo trovato sul mercato con delle caratteristiche ben precise.
I procedimenti di produzione sono controllatissimi: il caolino viene lavorato attraverso una lavorazione per pressione (stack) che ne rende la struttura delaminata, immaginatela come una pila di fogli sovrapposti, e non viene mai sottoposto a calcinazione, una lavorazione a temperature altissime che va a deteriorare proprio questa importante caratteristica. La delaminazione è fondamentale nella resistenza del caolino al dilavamento!
Inoltre, cosa che riteniamo fondamentale detiene la certificazione da assenza di diossine e una composizione di purezza estrema (di grado farmaceutico!), ha una ottima capacità di dispersione senza grumi, e di conseguenza perfetta compatibilità con le attrezzature per la dispersione.
Un inerte, perché tale il caolino DEVE essere, un inerte puro, che ha molte funzioni, ne abbiamo parlato profusamente. Su tutte: tutela dal troppo caldo e dalla troppa siccità, comportando un migliore stato generale nella pianta e una maggiore pezzatura delle olive (stiamo portando avanti alcune misurazioni sull’incidenza riguardo il contenuto in olio, ne parleremo in futuro) e dissuasione della mosca olearia.
Si è detto tantissimo sulle capacità del caolino, ma sulla sua distribuzione? Perché la chiave è tutta lì, in una buona copertura.
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